Passione

Aforismi

Donato Carrisi

Era il destino delle notizie essere sepolte vive. In fondo, vogliamo tutti dimenticare.
I bambini non vedono la morte. Perché la loro vita dura un giorno, da quando si svegliano a quando vanno a dormire.
I bambini sanno spremere la felicità da tutto quello che gli capita.
Il dolore non esiste. Come tutta la gamma delle emozioni umane d’altronde. È solo questione di chimica. L’amore è questione solo di endorfine.
Il male a volte ci inganna assumendo la forma più semplice delle cose.
Il pedaggio per andare avanti con la propria vita è l’indifferenza.
In fondo, siamo tutti alla ricerca di risposte in un universo parallelo.
L'unico loro desiderio non era rassegnarsi, ma poter smettere di sperare. Perché la speranza uccide più lentamente.
La sofferenza ha un compito. Serve a ricomporre i legami tra le cose dei vivi e quelli dei morti. E' un linguaggio che sostituisce le parole. Che cambia i termini della questione.
La verità è che non abbiamo il tempo per chiederci se i nostri figli sono felici, perché c’è qualcosa di più importante da fare: domandarci se siamo felici noi per loro e assicurarci che i nostri sbagli non gli ricadano addosso.
Non aspettare che la nebbia ti inghiotta, perché la nebbia che viene dal mare ha dentro di sé storie che nessuno vorrebbe ascoltare.
Non si nasce mostri. È come con l’amore: ci vuole la persona giusta.
Ogni volta che si racconta una bugia, bisogna ricordarsi di tutti i fatti con cui la si tiene in piedi. Quando le bugie sono molte, il gioco si fa complesso. È un po’ come il giocoliere che al circo tenta di far ruotare i piatti sui bastoni. Ogni volta che ne aggiunge uno, l’esercizio diviene sempre più difficile e lui è costretto a correre da una parte all’altra senza sosta. È proprio allora che si diventa più deboli ed esposti.
Ognuno di noi ha una strada. Una strada che porta a casa, alle persone più care, a ciò cui siamo maggiormente legati. Di solito la strada è sempre quella, la s'impara da piccoli, e ognuno la segue per tutta la vita. Ma capita che quel cammino si spezzi. A volte ricomincia da un'altra parte. O, dopo aver disegnato un percorso tortuoso, ritorna al punto in cui si era spezzato. Oppure rimane come sospeso. A volte, però, si perde nel buio.
Sbarazzarsi del passato era solo un modo per non dover ammettere il proprio fallimento. E il futuro che fra poco tutti avrebbero accolto con tanta gioia, tempo dodici mesi sarebbe diventato vita inutile da dimenticare.
Sono più spesso le tragedie umane che i successi a legare le persone.
Tornare indietro si può, si deve. C’è sempre un momento in cui, a forza di procedere e di guardare solo avanti, si percepisce qualcosa, un richiamo, e ci si volta un poco per vedere se laggiù ogni cosa è rimasta uguale, o se invece è cambiato qualcosa in chi ci siamo lasciati alle spalle, e in noi. Arriva quel momento, per tutti.
Una volta ho sentito qualcuno dire che il male può essere sempre dimostrato. Il bene mai. Perché il male lascia tracce di sé al suo passaggio. Mentre il bene lo si può solo testimoniare.
È il cattivo che rende la mediocrità più accettabile, è lui che fa la storia.
È il male il vero motore di ogni racconto: gli eroi e le vittime sono solo uno strumento, perché ai lettori non interessa la vita quotidiana, hanno già la loro.